Cari Capi di Stato e di Governo dellʼUnione Europea,
dopo un lunghissimo negoziato, siete tornati nelle rispettive capitali soddisfatti e sicuri di una buona accoglienza da parte dei vostri concittadini. Io invece, giovane cittadina europea, non mi sento né contenta, né soddisfatta, né fiduciosa. Dopo 60 anni di cammino verso lʼintegrazione europea, siete riusciti oggi - per la prima volta - a diminuire il bilancio preventivo dellʼUnione per i prossimi anni. E questo non perché vi siete sforzati di ridurre inefficienze e sprechi, ma perché avete deciso di assegnare meno risorse alle diverse politiche europee, quando la popolazione europea sta aumentando con lʼarrivo della Croazia a partire dal primo luglio prossimo.
Meno soldi per lʼagricoltura, meno soldi per la cooperazione, meno fondi strutturali e di coesione, meno fondi per la competitività e lʼimpiego, meno soldi per la protezione dellʼambiente, meno soldi per la ricerca e soprattutto meno soldi per i programmi riguardanti i giovani fra cui il progetto Erasmus. Insomma, meno soldi per 500 milioni di cittadini europei.
Andate a rivedervi i testi di economia
Proprio quando ci troviamo sprofondati in una grave crisi economica, proprio quando lʼEuro riprende fiato, proprio quando la disoccupazione aumenta in tutta Europa, voi decidete di ridurre il bilancio europeo. Occorre dimostrarvi di nuovo che un Euro speso dallʼUnione Europea ha un impatto maggiore sulle economie europee rispetto ad un Euro speso da uno stato nazionale? Vi ricordate cosa sono le economie di scala? Se i vostri consiglieri economici non vi hanno rammentato questi fondamenti dellʼeconomia, rimandateli sui banchi di scuola.
“Ma i miei connazionali non vogliono più dare i loro soldi a Bruxelles” - mi risponderete. E secondo voi perché? Probabilmente perché non gli avete fatto conoscere le potitiche europee, non li avete informati dei fondi europei di cui il vostro Paese ha goduto, i progetti finanziati con quei soldi. Perché la verità è che i cittadini non vengono informati sulle iniziative prese da parte di politici e funzionari europei.
Cʼè un problema nel sistema di finanziamento dellʼEuropa
È vero - direte voi - che questo è il sistema in vigore. Il 75% delle risorse dellʼUnione Europea vengono decise a livello intergovernativo ed è normale che gli Stati si facciano portavoce dellʼopinione pubblica. Ma non per prendere decisioni di questo tipo che pianificano sul lungo periodo il suicidio del progetto europeo. Questo sistema vi conviene e vi permette di nascondere i vostri egoismi nazionali. Per farla finita con queste decisioni drammatiche da prendere ogni sette anni basterebbe cambiare le regole del gioco. Aumentare le risorse proprie dellʼUnione e di conseguenza diminuire i contributi nazionali. Ma invece no, voi vi nascondete dietro questo sistema, dietro una riforma politico-istituzionale che non riuscite a fare perché non avete una visione chiara di quello che dovrà essere il futuro dellʼEuropa.
E gli obiettivi già fissati per lʼUnione Europea?
Tre anni fa, avevate approvato la strategia Europa 2020. Vi siete già dimenticati di quegli ambiziosi propositi?
- Disoccupazione: elevare al 75% il tasso dei occupazione della popolazione fra i 20 e i 64 anni
- Ricerca, sviluppo e innovazione: portare gli investimenti al 3% del prodotto interno lordo dei Paesi dellʼUnione Europea
- Energia e cambio climatico: ridurre del 20% le emissioni dei gas ad effetto serra rispetto ai livelli del 1990, aumentare del 20% la quota delle energie rinnovabili, aumentare del 20% lʼefficienza energetica
- Istruzione: ridurre lʼabbandono scolastico a meno del 10%, arrivare a un 40% di diplomi universitari nella fascia di popolazione fra i 30 e i 34 anni
- Povertà ed emarginazione: ridurre drasticamente di almeno 20 milioni la popolazione europea minacciata dalla povertà e dallʼesclusione sociale
Rimangono i budget nazionali
Risulta evidente che gli obiettivi sopra menzionati sono raggiungibili grazie ai bilanci statali degli Stati membri, che devono preoccuparsi anche di ridurre i propri debiti. Considerando che i bilanci nazionali di grandi Stati come la Francia e la Gran Bretagna raggiungono il 40% del loro PIL, il bilancio europeo attestato a meno dellʼ1% del PIL dellʼintera Europa rappresenta ben poca cosa.
Mettete in ridicolo lʼUnione Europea
Con il vostro comportamento e con la vostra incapacità a vedere oltre lʼorizzonte delle vostre elezioni nazionali, mettete in ridicolo lʼUnione Europea. Perché sorprendersi se i cittadini europei mostrano le loro perplessità con espressioni del tipo “è già difficile andare dʼaccordo in una coppia, figuriamoci in 27...”. Qual è la risposta adeguata? Lo spettacolo che date di voi, lʼimagine che offrite dellʼUnione Europea non è certo invitante per i cittadini. E perché sorprendersi della scarsa affluenza alle urne in occasione delle elezioni europee? Forse è proprio questo lʼobiettivo che volete raggiungere. Ridurre lʼaffluenza di pubblico alle prossime elezioni del 2014 per indebolire il Parlamento Europeo che è lʼunica speranza che resta a noi cittadini per dire no alla riduzione del budget europeo. Dire no per essere orgogliosi di appartenere allʼunione Europea e per continuare a credere nel futuro della costruzione europea.
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