Le elezioni italiane del 24 e 25 febbraio 2013 avranno una valenza europea. L’Europa guarda alle elezioni italiane con preoccupazione e l’Italia guarda all’Europa per superare la crisi che sta attanagliando i cittadini del Vecchio continente.
Per queste ragioni è utile analizzare i programmi elettorali per capire come si posizionano le forze e gli schieramenti politici intorno al tema centrale riguardante il futuro dell’Europa. Non è più sufficiente affermare che si vuole più Europa. Bisogna dire che tipo di Europa si vuole e che politiche dovrebbe attuare.
Per comodità del lettore si è creata una tabella con quale poter confrontare facilmente le idee e le proposte rispetto ai nodi istituzionali, alle politiche, alle proposte e agli obiettivi riguardo l’UE. Poche sono le forze politiche che hanno indicato come vorrebbero riformare le singole istituzioni dell’UE. Nessuno ha, per esempio, citato il Consiglio europeo che decidendo all’unanimità rappresenta uno degli scogli per avere un’Europa in grado di potersi muovere in modo efficace ed efficiente. In questi ultimi anni i cittadini europei hanno pagato a caro prezzo l’inefficacia e la lentezza decisionale dei Consigli europei: il caso della Grecia è lampante.
La prima riga riporta il giudizio che tiene conto degli obiettivi indicati nei programmi, delle proposte di riforma riguardanti le istituzioni europee, il metodo per arrivare a queste riforme, le politiche dell’UE. Trovate anche una riga con le personalità di riferimento ideale. Altiero Spinelli, autore del Manifesto di Ventotene, uno dei padri dell’Europa unita, è stato citato, per esempio, da due sole formazioni: PD e SEL.
Il giudizio non ha preso in considerazione interventi verbali dei rappresentanti delle forze politiche che possono anche essere diversi da quanto indicato nei programmi e neanche eventuali precedenti esperienze di governo o comportamenti politici di alcuni partiti che sono in contraddizione con il programma. Un esempio lampante è costituito dal programma della Lega Nord e del PDL (elaborato in comune). Sebbene il programma per le elezioni politiche 2013 possa definirsi “europeista”, con tutti i limiti del caso, durante la campagna elettorale i rispettivi leader sono intervenuti esprimendo sentimenti anti-europeisti: Maroni ha parlato di ritorno alla sovranità nazionale e Berlusconi di uscita dall’Euro.
L’unica formazione che auspica apertamente un ritorno alla sovranità nazionale è la Destra di Storace. L’opposizione della Destra rispetto alle posizioni euro-federaliste è stata confermata da un episodio poco edificante. A Genova alcuni manifesti del Movimento Federalista Europeo, che invitano i cittadini italiani a votare “per chi vuole tenere unita l’Italia e costruire la federazione europea”, sono stati strappati e ricoperti da quelli della Destra.
I partiti che sostengono Pierluigi Bersani sono le uniche formazioni politiche che propongono una soluzione federale per il futuro dell’Europa e si pongono come obiettivo gli Stati Uniti d’Europa.
In questa analisi pre-elettorale resta un punto interrogativo e riguarda il Movimento 5 Stelle il cui programma non prevede alcuna proposta sull’Europa. Non è dato sapere ai cittadini italiani quale sarà il comportamento politico di coloro che saranno eletti nella formazione di Beppe Grillo. Nei suoi spettacoli/comizi elettorali il comico genovese ha parlato in alcuni casi di ritorno alla sovranità nazionale sebbene in diverse interviste rilasciate a giornalisti stranieri ha affermato di essere europeista e di voler un’altra Europa. È una incognita di non poco conto considerato il numero di eletti del M5S che entreranno nel prossimo Parlamento.
GIUDIZIO | Euro federalista | Euro federalista | Euro federalista | Europeista (++) | Europeista (+) | Europeista | Nazionalista |
Punto/Partito | SEL | PD | Centro Democratico | Lista Monti | Rivoluzione Civile | Lega Nord/PDL | Destra |
Parlamento | Potere legislativo; potere di indirizzo nei confronti della Commissione e della Banca Centrale Europea | Ampliamento della potestà legislativa | |||||
Commissione | Elezione popolare diretta del Presidente della Commissione europea | ||||||
Consiglio | |||||||
BCE | Rivedere mandato e obiettivi; prestatore di ultima istanza per i titoli di Stati, Emissione di eurobond; | Prestatore di ultima istanza comprando titoli di stato sul mercato primario | Prestatore di ultima istanza | ||||
Obiettivi, slogan e metodo riforme | Stati Uniti d’Europa, Europa federale; sistema europeo di governo, Europa dei diritti e del modello sociale METODO: Assemblea costituente con ruolo centrale del PE | Stati Uniti d’Europa. Approdo federale, l’integrazione politica, economica e fiscale - coordinamento delle politiche economiche e fiscali - nuova architettura istituzionale dell’eurozona Europa democratica aperta e inclusiva – METODO: legislatura costituente | Stati Uniti d’Europa. Un’Europa più unita, solidale e democratica. Costruire una vera Unione politica, economica, fiscale e monetaria. Superamento delle logiche intergovernative e rilancio dell’UE su basi federali, per conferire una piena legittimazione democratica alle sue Istituzioni e a dotarle di nuovi strumenti operativi per l’attuazione delle politiche di bilancio, monetarie, fiscali, per la condivisione dei rischi, per la difesa comune, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale. METODO: impostare le basi di un lavoro costituente della nuova Europa nella prossima legislatura. | Un’Europa più comunitaria e meno intergovernativa, più unita e non a più velocità, più democratica e meno distante dai cittadini - autentica Unione economica e monetaria basata su una più intensa integrazione fiscale, bancaria, economica e politico istituzionale . METODO: Mandato costituzionale al Parlamento europeo | Un’Europa dei popoli e non delle banche, con un’Europa democratica e non oligarchica; Europa autonoma dai centri finanziari che si doti di veri organismi istituzionali democraticamente eletti da tutti i cittadini dell’Unione. | Più Europa dei Popoli, meno euro-burocrazia. Accelerazione delle quattro unioni: politica, economica, bancaria, fiscale | Per un’Italia sovrana. Ritorno alla lira. Sovranità monetaria. Doppia circolazione monetaria: la lira per gli scambi interni e l’euro per il commercio internazionale. Tutto questo dovrà durare fino alla creazione dell’unità politica dell’Europa che potrà così finalmente battere una moneta comune europea attraverso un apposito organismo statale |
Altre idee e proposte | Processo di integrazione mediterranea; revisione della direttiva “della vergogna” degli accordi di riammissione, politiche europee per i diritti civili, diritti GLBQT e contro la discriminazione; | Il rifiuto del populismo e dell’intolleranza, il superamento dei pregiudizi nazionalisti, la lotta contro la xenofobia, l’antisemitismo e le discriminazioni sono il denominatore comune delle forze europeiste | Accanto al Pil si crei un indicatore del benessere sociale e ambientale come criterio sul quale misurare lo sviluppo e il progresso umano; audit sul debito. Utilizzare le risorse derivanti dalla lotta all’evasione, alla corruzione, all’economia illegale per politiche di sviluppo che diminuiscano il rapporto tra debito e Pil | Costituzione di una agenzia di rating europea; esclusione delle spese di investimento dai limiti del patto di stabilità europeo | L’euro non è la moneta dell’Europa ma è solo lo strumento attraverso cui una banca privata, la BCE, ha privato gli Stati europei della loro sovranità monetaria. l potere di battere moneta compete solo agli Stati perché il valore del denaro è dato dalla volontà dei popoli di accettare quella moneta come propria; senza questo atto di volontà la moneta non varrebbe nulla. | ||
Elezioni | Costruzione di liste transnazionali primo passo verso un PE più forte, espressione della volontà, del mandato e del voto di cittadini europei. | ||||||
Fiscal Compact Patto di stabilità | Al Fiscal compact contrappone un Patto dei cittadini per la democrazia, i diritti sociali, il reddito minimo, i diritti dei lavoratori, l’equità e la giustizia – Rinegoziazione del patto di stabilità fissando i parametri secondo i quali definire come produttivi specifici capitoli di spesa (welfare, conversione ecologica, spese per occupazione, innovazione, cultura) ed impegno alla revisione della Golden Rule al fine di escludere tali spese dal Patto di Stabilità; | All’avvio di una più intensa e comune disciplina di bilancio - determinato dalla riforma del Patto di stabilità e crescita, dalle nuove modalità di sorveglianza multilaterale e coordinamento delle politiche ( “six pack” e “two pack”) e, da ultimo, dall’approvazione del Fiscal Compact – deve corrispondere, simmetricamente, l’impegno di tutti gli Stati membri a proseguire sul sentiero dell’unificazione delle politiche e di una maggiore solidarietà. | Contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi vent’anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. Da rinegoziare | Esclusione delle spese di investimento dai limiti del patto di stabilità europeo | |||
Politiche europee / modello | Politiche fiscali eque che contribuiscano a ridistribuire la ricchezza e rilanciare un piano europeo per la buona e piena occupazione, per la conversione dell’economia e dei cicli produttivi, per politiche di welfare e di cittadinanza, per il reddito minimo su scala continentale | La piena e buona occupazione deve diventare l’obiettivo prioritario delle politiche europee attraverso investimenti per la riconversione ecologica dell’economia. Realizzare politiche di convergenza fiscale e salariale, riaffermati i diritti del lavoro. | Euro-bond e project-bond per una rete europea di sicurezza e di sviluppo | ||||
Tobin tax | SI | SI | |||||
Persone di riferimento ideale | Altiero Spinelli | Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi e Altiero Spinelli |
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