L’importanza dell’Asse V

Un pizzico di federalismo attraverso il Fondo Sociale Europeo

, di Olivier La Rocca

L'importanza dell'Asse V

Il Fondo Sociale Europeo è il principale strumento finanziario di cui l’Unione europea si serve per investire nelle persone sostenendo l’occupazione e aiutando i cittadini a potenziare la propria istruzione e le proprie competenze, in modo da accrescere le opportunità di lavoro. Questa programmazione è partita nel 2007 e terminerà nel 2013, ed ha degli obiettivi di occupazione, incremento dell’imprenditorialità e di “conoscenze” che sono state prestabilite a Lisbona e che sono state enucleate prima a livello nazionale, poi regionale sino al livello provinciale.

Il Fondo Sociale Europeo consta di sei assi, che identificano le macro-tematiche di azioni. Il primo Asse (Adattabilità) ha la finalità prioritaria di sostenere l’adattabilità dei lavoratori attraverso il rafforzamento di un’offerta formativa di apprendimento permanente. La strategia di intervento dell’Asse mira ad anticipare e gestire il cambiamento economico, nonché ad affrontare e, quantomeno, ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, nel quale si possono registrare diffusioni del lavoro atipico, precario e irregolare.

L’Asse secondo (Occupabilità) mira a incrementare i tassi di attività, in linea con le indicazioni di crescita poste a livello europeo, migliorando l’accesso all’occupazione e promuovendo l’integrazione sostenibile nel mercato del lavoro. Ciò nella prospettiva di migliorare lo sviluppo

... adattabilità, occupabilità, inclusione sociale, capitale umano, transnazionaità ed interrogianalità ed assistenza tecnica per il FSE ...

occupazionale favorendo l’occupabilità e l’imprenditorialità della popolazione in età lavorativa, in particolare delle donne e dei migranti. L’Asse terzo (Inclusione Sociale) intende promuovere azioni tese all’inserimento, il reinserimento e la permanenza nel mercato del lavoro della popolazione in condizioni di relativo svantaggio. L’Asse quarto (Capitale umano) ha l’obiettivo di contribuire a sostenere lo sviluppo dei saperi e delle competenze della popolazione giovane e adulta per favorire la crescita, la competitività, la capacità di innovazione del sistema economico produttivo.

L’Asse quinto (Transnazionalità ed interregionalità) ha l’obiettivo di promuovere lo scambio di buone pratiche e la realizzazione e lo sviluppo di accordi su basi interregionali e transnazionali per l’attivazione di percorsi e reti di cooperazione a livello comunitario, nell’ambito delle politiche per la formazione, il lavoro e l’innovazione. In questo ambito si intendono tra l’altro sostenere quelle iniziative di mobilità volte a favorire la crescita, anche in termini di apertura ad una dimensione transnazionale, di persone in possesso di titoli di studio e qualifiche medio alte. Infine l’Asse sesto (Assistenza tecnica) ha l’obiettivo globale di migliorare la governance e l’attuazione del Programma, in particolare attraverso il rafforzamento della capacità di gestione dei fondi da parte dell’amministrazione e dei vari organismi coinvolti nell’attuazione anche a garanzia del rispetto della normativa comunitaria e nazionale.

La rilevanza dell’Asse quinto è che per la prima volta si sia inserito un asse specifico all’interno di ciascun Programma Operativo. Infatti anche se nel passato vi erano le Iniziative Comunitarie, fondi specifici per tipologie di destinatari (EQUAL) o per tipologie di territori (INTERREG), queste erano al di fuori della programmazione regionale.

Inoltre i legislatori regionali sono ora costretti a creare azioni con un’apertura interregionale e/o transnazionale, ma per fare ciò risulta evidente che la condivisione delle azioni non può avere un “respiro” solo regionale e quindi si è insediato il principio di sussidiarietà nella gestione dei fondi dove l’oggetto dell’attività prevista deve creare uno scambio tra gli attori coinvolti (le istituzioni) al fine di migliorare le competenze e lo scenario imprenditoriale dei territori coinvolti.

Oltre all’aspetto di apertura e quindi di creazione di benefici tra i partecipanti, tale asse ha messo in funzione un nuovo schema mentale di approccio alle procedure e alle norme specifiche. Difatti in questo periodo le istituzioni regionali stanno costruendo le procedure di gestione di tale asse al fine di non bloccare il flusso di finanziamenti tra i soggetti coinvolti. Quindi, per facilitare il concetto, le regioni stanno creando delle procedure e delle norme di gestione comuni alle istituzioni per la compartecipazione di tutti. A livello regionale questa è un’importante svolta, anche se in alcuni settori ancora non è percepito.

Tale asse, quindi, darà una notevole spinta in direzione di una gestione delle azioni a livello interregionale e/o transnazionale anche perché tali fondi dovranno essere spesi, altrimenti verranno persi, e soprattutto non possono essere destinati agli altri assi.

... INTERREG ed EQUAL, rompere il localismo attraverso il FSE ...

I benefici di tale approccio li rileveremo solo a metà della programmazione, dove si evidenzierà come ampliando i partenariati a livello territoriale si possono mettere in campo attività formative maggiormente incisive e che tali esperienze possono essere di supporto alle tipiche azioni regionali e provinciali.

La rottura del localismo attraverso tale asse può far rilevare, in primis ai tecnici del settore e in una seconda fase alla popolazione coinvolta, come ci possa essere un aumento esponenziale di beneficio con azioni che proceduralmente sono maggiormente complicate ma che mettono in mostra un notevole beneficio tra tutti i territori partecipanti.

Fonte dell’immagine: World Wide Web

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