Sognando l’Erasmus euro-africano

, di Marco Riciputi

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Sognando l'Erasmus euro-africano

Lisbona ha accolto con un manto nebbioso i 250 i partecipanti al summit giovanile Unione europea/Africa. Due giorni di lavoro che sono giunti al termine con una dichiarazione finale che è stata depositata sul tavolo dei Capi di stato e di governo africani e dell’Unione europea nel corso del summit che ha coinvolto i grandi dei due continenti.

Un anno di lavori

Il summit giovanile è il punto di arrivo che chiude oltre un anno di lavori preparatori. Un gruppo di contatto composto di ragazzi africani, europei e dalla “diaspora africana in Europa” è al lavoro dal luglio 2006 sotto il patrocinio del Consiglio d’Europa. I temi trattati sono i classici del nostro tempo: pace, globalizzazione, cambiamento climatico, migrazioni. Punto chiave è la ricerca degli strumenti per far funzionare le dichiarazioni di principio. Sarà creato un forum giovanile Africa/Europa permanente e si punterà sulla formazione di giovani capaci di gestire i programmi di cooperazione euro-africani. Sotto la lente anche la scarsa integrazione dell’Unione africana, cui è chiesto di regionalizzare le politiche sociali e realizzare a un quadro legislativo comune per facilitare la partecipazione attiva dei giovani nella società civile.

Summit e contro-summit

Come tradizione comanda, ogni summit ha uncontro summit. Diversi movimenti internazionali, tra cui Attac, Oxfam e l’italiana Terra Nuova, hanno animato il centro lisbonese con convegni e dimostrazioni. Sotto accusa la “fortezza Europa”, colpevole di sfruttare e impoverire l’Africa con programmi regionali, Euromed e Accordi di Cotonou,

... per l’Europa 50 anni dai trattati, per l’Africa 50 anni dalla decolonizzazione ...

giudicati aggressivi. In merito al forum giovanile, la lisbonese Ana Fernandes, premiata lo scorso giugno a Brussels per un progetto contro l’esclusione giovanile e attiva nel contro-summmit, denuncia «scarsa trasparenza nel reclutare i partecipanti e diffondere le informazioni per aderire all’evento».

Un’occasione storica

C’è chi la pensa diversamente: per i presenti l’entusiasmo è alle stelle. In apertura, Bettina Scwarzmayr, presidente del forum europeo dei giovani, ha affermato la necessità di un rapporto paritario tra paesi europei e africani. «Non sono dei bambini cui può essere detto cosa fare o non fare, noi crediamo in uno sviluppo paritario», ha terminato suscitando il sentito applauso

... dal forum europeo dei giovani la speranza in uno sviluppo paritario ...

dei 250 delegati nella giornata di apertura. Anìbal Cavaco Silva, presidente del Portogallo, giudica storico l’incontro ai massimi vertici tra Ue e Africa. «Quest’anno, l’Unione europea festeggia i 50 del Trattato di Roma mentre l’Africa i 50 anni dell’inizio della decolonizzazione. A voi giovani il compito di iniziare un nuovo capitolo nella storia delle relazioni tra i nostri continenti.»

Il sogno di un Erasmus euro-africano

Tanti i temi da trattare. Cambiamento climatico, diritto a un lavoro dignitoso, buon governo, rispetto degli obiettivi del millennio: su tutto questo si registra un consenso che non ha stupito nessuno. La richiesta più insistente ai grandi di Europa e Africa è la creazione di uno spazio euro-africano comune per

... la creazione di uno spazio euro- africano per la mobilità giovanile ...

la mobilità giovanile. Da breve l’Unione africana ha lanciato un progetto di scambio studentesco sulla falsariga dell’Erasmus e la proposta sul tavolo è di integrarli. «Questo summit è la triste conferma di quanto sia terribile il sistema dei visti», dichiara Christoffer Grondstad , del comitato organizzatore del summit. Anche in quest’occasione, come spesso avviene in scambi giovanili con paesi extra UE, molti ragazzi africani non hanno messo piede in Europa perché incapaci di ottenere i documenti necessari.

Fonte dell’immagine - Flickr.com

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