Appello della JEF Europe nell’anniversario del Trattato di Schengen

, di Gioventù Federalista Europea

Appello della JEF Europe nell'anniversario del Trattato di Schengen

Oggi, 14 giugno 2020, nel 35° anniversario della firma del Trattato di Schengen, gli Young European Federalists (JEF Europe), insieme ad altre undici organizzazioni giovanili della società civile europea, vogliono lanciare un appello ai cittadini e alla classe dirigente, per accogliere lo spirito di Schengen e pensare al di là dei confini.

All’apice della pandemia di COVID-19, gli stati membri hanno chiuso i confini, impedendo la libertà di movimento delle persone e il libero transito delle merci, incluso lo scambio dei necessari equipaggiamenti medici ospedalieri. E mentre fortunatamente quest’ultima limitazione ha avuto breve vita, non tutto sta andando come dovrebbe.

Mentre gradualmente le diverse procedure di isolamento vengono meno in tutta l’Unione, molti confini sono riaperti mentre altri rimangono sigillati. Durante la pandemia abbiamo visto il ripetersi di uno dei peggiori scenari possibili, vissuti già troppo spesso: la mancanza di un coordinamento sulla “temporanea” chiusura dei confini interni, violazione dello spirito – se non addirittura del testo – dell’Accordo di Schengen, nonché dei diritti fondamentali degli europei, in particolar modo di coloro che vivono nelle regioni transfrontaliere.

Se abbiamo imparato qualcosa dagli scorsi mesi, è che il virus non conosce i confini nazionali. È stata prima di tutto la distanza fisica tra individui, insieme ad altre temporanee ed eccezionali misure di contenimento e restrizione dei movimenti locali, a dimostrarsi particolarmente vincente nel rallentarne la diffusione, piuttosto che il divieto dei viaggi intra-europei. La chiusura dei confini è apparsa come una scelta sicura, se non addirittura come un atto di determinazione politica, ma ha rivelato che non abbiamo ancora compreso appieno quanto le regioni di confine in Europa siano di fatto cresciute organicamente insieme.

Famiglie da Vroenhoven, nelle Fiandre belghe, sono vicinissime ai loro supermercati di Maastricht, in Olanda – e molto più lontani dagli stessi negozi in Belgio. Andare a fare la spesa “all’estero”, di fatto al proprio supermercato più vicino, è costato multe fino a 250 euro in Belgio. Chiudere il confine tedesco-polacco è stata una scelta mirata alla salvaguardia e alla sicurezza dei cittadini in Polonia – ma ha lasciato migliaia di cittadini degli stati baltici bloccati in file interminabili in autostrada. Riattivare il confine tra Gorizia, in Italia, e Nova Gorica, in Slovenia, non ha avuto effetti particolari sulla diffusione del virus – ma ha riaperto ferite dolorose rimembranti quel passato in cui gli europei si combattevano e uccidevano a vicenda.

La lista potrebbe continuare, ma questo nonsense deve finire. La crisi del COVID-19 ha rivelato, e non per la prima volta, che la mancanza di azioni coordinate può causare gravi danni agli europei. Abbiamo scoperto come società, di essere fragili. L’inefficienza delle esistenti strutture multilaterali ha lasciato i governi nazionali in Europea e nel mondo nell’incapacità di proteggere i propri cittadini, e così molti ne sono stati schiacciati. È ora più evidente che mai che gli Stati, da soli, non sono preparati ad affrontare e superare le sfide transnazionali che stanno impattando il nostro presente e che determineranno il nostro futuro. E mentre la pandemia ha rivelato la resilienza delle istituzioni dell’Unione Europea, ha anche mostrato la profonda necessità di riprendere, con rinnovata e maggior convinzione, il processo di integrazione europea.

Oggi, 35 anni dopo la firma dell’Accordo di Schengen, noi – la nuova generazione europea (“the Next Generation”), le organizzazioni politiche e sociali che parlano per i giovani di tutta l’Unione – richiamiamo i nostri concittadini e i rappresentanti politici e della società civile, a rilanciare lo spirito di Schengen, a difendere i nostri valori comuni, a pensare oltre le frontiere! Perseguire la via dell’unità Europea, rigettare la chiusura dei confini, per costruire insieme un’Europa libera e unita.

Qui il comunicato ufficiale [https://jef.eu/news/press-release-youth-civil-society-and-political-organisations-call-to-reverse-all-border-closures-on-the-35th-anniversary-of-the-schengen-agreement/].

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