Torniamo a parlare di Bielorussia, questa volta confrontandola con la resistenza italiana contro il regime fascista

La resistenza italiana e la lotta Bielorussa (1945-2021)

, di Edoardo Pecene

La resistenza italiana e la lotta Bielorussa (1945-2021)
Fonte: Azioni di protesta a Minsk, Bielorussia, 16 agosto 2021, https://en.wikipedia.org/wiki/File:Protest_actions_in_Minsk_(Belarus)_near_Stella,_August_16.jpg

Tra il 1925 ed il 1926 furono varate in Italia le leggi fascistissime che mettevano di fatto fine a quel poco di realtà liberale rimasta nel paese a seguito della marcia su Roma. Fra i vari provvedimenti liberticidi, si possono sottolineare la soppressione della libertà di stampa, dei partiti, la messa al bando degli scioperi e dei sindacati non fascisti. Rileggendo questo breve riassunto dei provvedimenti che diedero il via alla dittatura, noi italiani, facciamo un salto indietro nel tempo a quello che forse fu il momento più oscuro della nostra storia.

Tuttavia, regimi dello stesso stampo di quello della fanghiglia nazi-fascista esistono tutt’oggi e governano con leggi e metodi simili a quelli messi in pratica nel passato, non solo in remote località lontane dalle nostre case, ma anche dentro al continente europeo, lo stesso che si fregia delle medaglie alla tutela dello stato di diritto, ed alla democrazia. Per cercare di dare voce a chi oggi non ne ha, la GFE Toscana, ha portato il fronte della battaglia ideologica per le libertà, in Bielorussia.

Ex paese facente parte dell’URSS, oggi è definita, l’ultima dittatura Europea, ove il Presidente Alexander Grigoryevich Lukashenko porta avanti politiche illiberali volte alla distruzione totale della libertà dei soggetti e delle imprese. Un mostro a cui i Bielorussi hanno deciso di ribellarsi, dando il via a manifestazioni e lotte di piazza, brutalmente represse dal regime, mentre l’Unione resta a guardare paralizzata dalle correnti degli aspiranti dittatori nostrani e dalla pavidità dei novelli Chamberlain e Daladier, convinti che con i dittatori si possa ancora negoziare e prenderne vantaggio.

La domanda sorge quindi spontanea: A cosa servono gli slogan che ogni giorno usiamo per ricordare a casa nostra quanto la libertà sia bella ed importante? Se noi cittadini italiani, che in quell’inferno ci siamo passati, rimaniamo sull’orlo della fossa seduti, che cosa abbiamo imparato, se poi non lottiamo per gli altri, se poi, voltiamo le spalle alle ingiustizie, alle vessazioni ed ai soprusi di uomini su altri uomini. Posso fieramente affermare di fare parte di un movimento che lo spirito della lotta per le libertà e i diritti lo ha raccolto e coltivato.

Infatti, la JEF ha portato avanti più campagne per rendere conosciuta ed aiutare la situazione Bielorussa, come democracy under pressure, campagna nata nel 2014, fungendo da evoluzione proprio della Free Belarus Action nata nel 2006. Come dettoci durante il nostro incontro tenutosi il 24 Aprile 2021, i cittadini europei e noi militanti dobbiamo impegnarci al massimo ogni giorno nel perseguimento delle libertà e della democrazia, senza lasciare nessuno indietro e senza accontentarci di cosa abbiamo qua perché lottare per gli altri vuol dire lottare per noi stessi e per i nostri ideali. In definitiva, compagni federalisti, è arrivato il momento di combattere anche per chi non può, per gli europei ancora soggiogati, è il momento di alzarci e lottare per portare avanti gli ideali su cui un mondo migliore può e deve essere creato, non accontentandosi di stare bene solo noi, ma di far vivere -perché una vita senza libertà non è vita- anche gli altri.

Vi lascio con le parole di chi, sicuramente, di vita, libertà, lotta e Democrazia ne sa più di me: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire” - Sandro Pertini.

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