Difesa Comune Europea : l’utopia che si “riaccende” dopo sessant’anni - commentairesDifesa Comune Europea : l'utopia che si “riaccende” dopo sessant'anni2016-11-01T21:39:09Zhttps://www.thenewfederalist.eu/difesa-comune-europea-l-utopia-che-si-riaccende-dopo-sessant-anni#comment223022016-11-01T21:39:09Z<p>Una difesa comune e tanto più un esercito comune senza un governo centrale dotato di legittimità e autorevolezza ?</p>
<p>Lo vedrei come un passo falso. Su quali territori e infrastrutture e su quali servizi segreti potrebbe contare, visto che tutte queste cose rimarrebbero sotto il controllo degli Stati Membri ? A chi risponderebbe ? Chi potrebbe ordinarne l'intervento ? In quanti potrebbero invece impedirne il dispiegamento ? E se venissero mantenuti gli eserciti nazionali, questo 29° esercito dell'Unione non sarebbe forse più o meno debole quanto gli altri 28 ? E così, sottraendo risorse a questi ma senza raggiungere dimensioni significative, renderebbe l'Europa ancora più debole militarmente.</p>
<p>Intanto molti europei si chiederebbero perché migliaia di soldati e miliardi di euro in armamenti e stipendi vengono messi al servizio di una struttura sovranazionale apparentemente fuori da ogni controllo democratico, e con quale legittimità questa nuova forza decide di cominciare una guerra impopolare, o al contrario rimane inerte davanti a degli orrori cui potrebbe porre fine. Praticamente le stesse critiche, mutatis mutandis, che vengono rivolte all'euro : che legittimità ha la BCE, perché fanno così, perché non fanno cosà, e chi gli paga gli stipendi ecc..</p>Difesa Comune Europea : l'utopia che si “riaccende” dopo sessant'anni2016-10-31T14:43:39Zhttps://www.thenewfederalist.eu/difesa-comune-europea-l-utopia-che-si-riaccende-dopo-sessant-anni#comment222982016-10-31T14:43:39Z<p>Sono scelte « impopolari » solo se si omette di spiegare ai cittadini quello che in termini di aiuti alla cooperazione si farà (con le enormi somme ed i molti denari risparmiati perché tolti all'industria bellica) a favore dei paesi poveri in particolare nord-africani da cui oggi fuggono migliaia di persone.</p>